di Maria Torrisi
“Le Cordon Bleu” è la più antica scuola di cucina: nacque a Parigi nel 1895, come a Parigi nacque, per la famosa esposizione universale del 1900, la “guida rossa Michelin”. Uno dei concorsi internazionali di cucina più prestigiosi nel mondo è il “Bocuse d’Or”, ma poi i banchetti in piedi sono ancora chiamati “buffet”, i dolci dei menù sono chiamati “dessert”, i piatti cremosi “mousse”, gli sformati “souffé”. Ma l’elenco sarebbe molto più lungo e forse sempre incompleto.
Non è difficile identificare la cucina francese come la culla della gastronomia e la Francia come il Paese che, prima di tutti gli altri, ha pensato di trasformarla in scienza. Sarà per questa ragione, o – più prosaicamente – perché la maggior parte dei turisti in Sicilia sono francesi, che dalla Sicilia, e da Catania per la prima edizione, è partita una bella scommesse che coinvolge “i cuochi di domani”, gli studenti degli istituti alberghieri, chiamati a partecipare ad una competizione che li vede confrontarsi a squadre non soltanto con i piatti più conosciuti della patria della “baguette”, ma li mette anche alla prova con la lingua del popolo che li consuma.
E così, nei laboratori di cucina delle scuole, per un giorno, si preparano anatre laccate, soup à l’oignon, filetti alla Chateaubriand, pollo allo champagne, mentre nella sala dell’istituto – di fronte ad una giuria di veri esperti, meravigliati per la imprevedibile capacità dei ragazzi – si presentano queste prelibatezze d’Oltralpe, elencate nei dettagli, con una descrizione interamente fatta in lingua francese.
L’idea del concorso “Gout de France” allargato agli studenti degli Istituti alberghieri, è nata dalla rappresentante dell’ambasciata di Francia in Sicilia, madame Valerie Le Galcher Baron, è stata coordinata dal prof. Danilo De Feo di Catania, ed è subito stata sposata dai primi sei istituti alberghieri siciliani: l’Ipsseoa “Wojthila” e l’Ic “Pestalozzi” di Catania, l’Ipsseoa “Falcone” di Giarre, l’Ipssar “Florio” di Erice, l’Itis “Antonello” di Messina e l’Ipssar “Federico II di Svevia” di Siracusa, ma ha tutti i presupposti per allargare il proprio raggio d’azione con il coinvolgimento di un numero crescente di istituti alberghieri.
“I ragazzi, messi alla prova riescono sempre al dare il meglio di sé – dice il prof. Danilo De Feo, impegnato nella preparazione degli studenti nei diversi concorsi, a partire dai Campionati nazionali di Rimini – e questa sfida li ha entusiasmati a tal punto da consentire loro di superare i propri limiti”.
Quest’anno sono riusciti a convincere di più la giuria i componenti della squadra di Erice, seguiti dai ragazzi dell’istituto alberghiero di “Falcone” di Giarre e seguiti dagli studenti del “Federico II” di Siracusa. Alcuni dei ragazzi (Chiara Cannone, Giulia Fodera, Venera Ferrara e Giorgia Chillemi, Alberto Calderone Maria Chiara Ranno, Gaia Di Blanca e Norvena Turiaco, Marco Lerbuto e Andrea Palla) sono stati selezionati per partecipare ad uno stage di due settimane che si svolgerà a Nizza, in Francia.
“La scuola ha un compito importante – ha dichiarato la preside del “Wojtyla”, prof.ssa Daniela Piazza – deve preparare alla vita e, per affrontarla con le migliori chance, i ragazzi devono certamente avere dimestichezza con le lingue straniere, ma soprattutto devono essere capaci di mettersi alla prova, anche se inizialmente le sfide possono sembrare molto difficili”.