Maria Torrisidi Maria Torrisi

Prima la sicurezza e poi la fantasia, senza mai tradire i prodotti del territorio. La formula dei cuochi nisseni, voluta dal presidente provinciale dell’Urcs Giovanni Chianetta, è chiara e non ammette concessioni. Al corso di aggiornamento del 7 dicembre sulla sicurezza alimentare, tenuto dal biologo dott. Carlo Lipani, non si è tralasciata una sola delle tante piccole e grandi accortezze da mettere in pratica per evitare le contaminazioni in cucina e nella conservazione degli alimenti.
“Sono temi importantissimi – ha spiegato lo chef Chianetta – che non ci stanchiamo mai di studiare e di approfondire, anche con l’aiuto degli esperti, perché nella nostra professione non si finisce mai di apprendere”.
I cuochi professionisti, si sa, tendono sempre alla perfezione anche quando creano nuovi piatti, come quelli che gli iscritti nisseni dell’Unione regionale cuochi siciliani stanno già studiando per proporli alla cena del “Natale del cuoco”.
“Per noi è un appuntamento da non mancare, che a Caltanissetta quest’anno è stato fissato per la sera del 19 dicembre – ha anticipato Chianetta – e non è soltanto un momento conviviale, perché serve a noi per fare il punto di tutto ciò che è stato fatto durante l’anno e per gettare le basi per le attività da svolgere nel prossimo. Un momento di bilancio e di progettazione insomma, che questa volta sarà focalizzato soprattutto sull’invito del presidente regionale Domenico Privitera di valorizzare le risorse locali, i prodotti tipici, la stagionalità e il benessere a tavola”.
Al corso di sicurezza alimentare, per allargare a quanti non hanno potuto partecipare all’Expo Food&Wine di Catania dello scorso 26-28 novembre, sono stati riproposti tutti i piatti che erano stati presentati, e con grande successo, in quella occasione e che contenevano già una buona dose di ingredienti locali.
Ma agli associati nisseni, il presidente Chianetta, ha fatto un discorso ancora più chiaro: “Per l’imminente cena del Natale del Cuoco dovranno trionfare i nostri prodotti: legumi secchi, miele, olio, grani antichi, confetture e conserve, carni, frutta e verdura di stagione. Con questi e con gli altri prodotti di qualità della nostra terra, che si trovavano già sulle tavole dei nostri nonni ma che trasformeremo con creatività, per incontrare meglio i gusti della moderna sensibilità, faremo in modo che ritornino i sapori di una volta, e soprattutto che ritorni la qualità di un tempo, quella che ci metteva al riparo da tutte le malattie, le intolleranze alimentari e le disfunzioni che ci affliggono ai nostri giorni”.
Non si tratta di riesumare vecchie ricette, ma di dare un posto privilegiato alle risorse locali. Per questo è necessario avvalersi di produttori locali fidati, che conoscono le tecniche del biologico e rispettino l’ambiente, i cicli naturali e la tradizione siciliana.
“Carmelo Culora, che è un distributore di prodotti tipici siciliani e nisseni in particolare, ci dà le garanzie che cerchiamo – ha tenuto a dire lo chef Giovanni Chianetta – e dopo l’esperienza dell’Expo Food&Wine di Catania, grazie all’espresso invito che ha rivolto a tutti i cuochi siciliani il nostro presidente Domenico Privitera, non ci saranno più alibi: ogni cucina dovrà vivere della specificità del proprio territorio. Solo così sarà unica e imbattibile, perché non potrà avere rivali in nessun’altra parte del mondo”.

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