Maria TorrisiDi Maria Torrisi

Tutti i cuochi sanno che ricette rigide, immutabili nel tempo e immodificabili nella preparazione, in realtà non esistono. Solo le preparazioni farmacologiche richiedono la precisione delle formule chimiche e nulla lasciano al caso e all’inventiva. In cucina invece non può che vincere un approccio più elastico, che privilegia la continua adattabilità della ricetta alle nuove esigenze, al gusto che cambia, alla disponibilità degli ingredienti e degli strumenti di lavoro, alla creatività dello chef.

Anche nella vita associativa ci sono regole, che sono quasi “ricette del vivere comune”, ma ci sono anche gli uomini, ciascuno dei quali esprime sé stesso con tutta la passione del proprio carattere. Di questo variegato patrimonio di uomini, di esperienze e di idee si arricchisce l’Unione regionale cuochi siciliani che il presidente Domenico Privitera guida ormai dal mese di marzo del 2015. Una ricetta rigida e universale, anche in questo caso, non può esserci e, per dare una identità alla grande varietà di risorse umane, è necessario lo sforzo di tutti.

“Siamo un corpo unico con tante anime, tante sensibilità, tante individualità e tante storie personali e professionali diverse – premette il presidente Domenico Privitera – ma per promuovere e per sostenere i progetti che possano essere incisivi, propositivi, determinati per l’intera categoria è bene che l’interesse particolare del singolo venga messo da parte e che emerga invece una visione più ampia, capace di abbracciare un orizzonte comune più largo”.

I personalismi, si sa, creano dolorose fratture e indeboliscono il fronte comune, per questo il direttivo regionale eletto al Congresso del marzo 2016, ha allargato lo sguardo a raggiera su tutti i soci, facendo emergere la forza d’urto dei suoi 2.160 tesserati.

“Non siamo pochi, anzi siamo la sezione regionale d’Italia più numerosa dopo la Lombardia e il Lazio, e creiamo un impatto importante sui consumatori – ha motivato Privitera – perché ci occupiamo del loro star bene, della loro felicità a tavola, della loro salute, e anche della loro cultura riguardo ai temi legati alla tavola, che sono lo specchio del territorio e dei saperi popolari”.

Quasi un presidio territoriale per la promozione della qualità dell’alimentazione, i cuochi sono i professionisti che guidano il gusto e lo educano, nel rispetto della salute e dell’ambiente. Per questo le nuove sfide per la categoria sono legate alla rivalutazione del ruolo sociale ed economico degli chef.

“Abbiamo individuato i propositi per il nuovo anno di attività – anticipa il presidente Privitera – sono soltanto tre punti, ma saranno i nostri obiettivi e i nostri impegni inderogabili: diventare sempre più preparati, offrire ai clienti le eccellenze del territorio e saper comunicare le nostre scelte”.

E’ ovvio che una ricetta sicura per fare bene tutto questo non c’è, come non ci sono formule matematiche in cucina, ma è certo che gli ingredienti di base individuati sono quelli che sembrano promettere i migliori risultati già a breve e a medio termine.

“In primo luogo c’è la formazione, la continua crescita professionale – elenca il presidente Domenico Privitera – con i corsi di aggiornamento, gli eventi speciali, le competizioni nazionali ed internazionali e le manifestazioni pubbliche che, se da un lato servono a far conoscere meglio al grande pubblico la nostra attività e a promuoverla anche tra i più giovani, dall’altro lato rappresentano per noi sfide importanti per sperimentare sempre nuove vie e aprire nuovi orizzonti. Il secondo step è la scelta accurata dei prodotti da usare in cucina come ingredienti base per i nostri piatti, che devono essere il più possibile espressione del territorio e che devono saper offrire la garanzia dell’eccellenza. Infine c’è il terzo step di questa marcia per la crescita della categoria che è l’impegno per ottimizzare la comunicazione, perché non solo all’interno della nostra associazione, ma anche all’esterno deve essere chiaro il messaggio del nostro impegno e le motivazioni delle nostre scelte”.

Questi propositi per il nuovo anno partono da una premessa: in Sicilia, come in ognuno di noi, ci sono grandi potenzialità, grandi qualità inespresse, grandi doti non ancora visibili. Lo sforzo comune sarà quello di mettere nella giusta luce e di fare emergere queste eccellenze interne, queste risorse inesplorate che aspettano solo di essere valorizzate.

“Scegli il meglio che è già in noi”, sintetizza con la formula d’augurio per queste festività di fine anno il presidente Privitera. Il pensiero corre al prodotto migliore, all’eccellenza locale, al gioiello nascosto dietro montagne di prodotti ovvi, abusati, popolari, importati ed economici. Ma nell’augurio del presidente Privitera c’è anche un prezioso invito a scavare dentro di noi, per ritrovare le energie positive con le quali poter affrontare con determinazione e successo le nuove sfide. Un augurio che vale non soltanto per queste festività, ma che si estende anche a tutto il periodo dell’anno che sta per entrare.

 

 

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