Di Maria Torrisi

 

Nel menù della cena di gala, a conclusione della giornata clou del 34° congresso dei cuochi siciliani, ci sono state soltanto ricette che obbediscono alle indicazioni ferree del professor Franco Berrino, relatore di uno degli incontri più attesi dagli chef provenienti da tutte le province siciliane.

“Bisogna utilizzare cereali integrali e molti legumi come base per una alimentazione sana e genuina – aveva indicato l’illustre epidemiologo, autore di innumerevoli studi sulle correlazioni dirette tra le scelte alimentari e l’insorgenza delle più diffuse malattie, soprattutto quelle di origine infiammatoria – bisogna anche evitare l’uso degli zuccheri e limitare moltissimo il consumo delle carni rosse”.

Difficile ma non impossibile per i cuochi che, avendo la consapevolezza che i consumatori sono sempre più informati ed esigenti, hanno voluto approfondire la conoscenza dei principi base della macrobiotica, direttamente dalla viva voce del suo più qualificato esperto.

“Macrobiotica come base e cucina mediterranea come campo di applicazione dedicato – questo è il binomio vincente per il guru dell’alimentazione salutistica – per questo voi cuochi siciliani siete gli ambasciatori ideali della rivoluzione culturale e dei costumi che, con il tempo, potrà offrire l’antidoto naturale alle disfunzioni che generano le moderne malattie: dal tumore alle cardiopatie, dall’obesità all’ipertensione, passando per le allergie, le intolleranze, le degerative neurologiche e tutte le malattie autoimmuni”.

Una comunanza di intenti e di interessi, quella tra i cuochi siciliani e la scienza che si occupa di prevenzione delle malattie, ed è per questo che l’oncologo venuto da Milano, proprio in Sicilia, sogna di aprire una sede operativa per lo studio epidemiologico dei tumori e delle malattie dismetaboliche, ma soprattutto si augura che questa nuova sede di lavoro siciliana possa essere in grado di diffondere le buone pratiche che si sono rivelate capaci di arginare la progressione delle malattie del nostro secolo.

“Non avevo ancora collaborato con veri chef, ma avevo goduto soltanto dell’appoggio spontaneo di tantissime persone in Italia e nel mondo che mi hanno dimostrato la volontà di apprendere le ricette preparate con gli ingredienti più adatti a proteggere la nostra salute – ha svelato Berrino – e per questo mi auguro di trovare in voi una sponda operativa professionale per dare concretezza ad una opera di divulgazione scientifica che sento fondamentale, quasi come una missione, in un mondo stritolato dagli interessi commerciali delle grandi industrie che producono cibo-spazzatura”.

Felici, gli chef siciliani, hanno coronato “l’alleanza” con una cena di gala fatta a base di pesce azzurro, vellutate di verdura di stagione, cereali integrali e legumi, dolci a base di frutta e senza zuccheri aggiunti, questo primo momento di crescita professionale.

“L’Unione regionale dei cuochi siciliani, che oggi (martedì 14 marzo) a Taormina ha concluso il suo annuale congresso in questa 34esima edizione – ha dichiarato nei saluti finali il presidente regionale Domenico Privitera – ha vissuto un momento di incontro doppiamente felice: per la forza aggregante dell’evento, che ha visto la partecipazione corale di tutte le province con i suoi delegati, sia per la scelta condivisa di abbracciare una filosofia di lavoro che ci vedrà ancora più uniti e motivati nella ricerca del benessere e della salute a tavola”.

Ecco perché questa edizione del congresso regionale dei cuochi siciliani, per molti, ha avuto le caratteristiche di una svolta storica.

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