mariatorrisidi Maria Torrisi

 

 

 

Con l’autunno arrivano gli appuntamenti gastronomici di massa: quelle variopinte, allegre feste di piazza che stuzzicano il palato e solleticano la curiosità. Questa è la stagione del risveglio dei sensi: c’è il profumo della terra bagnata che riporta, con quello del camino e della legna che arde, l’odore umido dei funghi; c’è il sapore tostato delle caldarroste che richiama al palato le note di cantina e di vino nuovo; c’è la morbida fragranza della frutta secca non ancora stagionata, delle noci pesanti nel loro guscio serrato, del pistacchio brillante e compatto; ci sono i sughi di carne densi e profumati, l’arrosto, la salsiccia. E in ogni preparazione è attiva la ricerca delle radici del gusto, delle tradizioni gastronomiche locali, da tutelare e da salvaguardare come gli ingredienti principali di questi piatti che, un tempo le nonne e oggi gli chef, riportano a tavola insieme ai segreti dei vecchi metodi di cottura.

La Sicilia in autunno brulica di sagre: i piccoli borghi, le frazioni più minute, e i centri abitati più importanti sembra facciano a gara per mettere in mostra, con orgoglio, i propri tesori della tavola, per attirare ogni week end visitatori, turisti e amanti del buon vivere.

Una mappa della Sicilia con forchetta e bicchiere è praticamente impossibile da tracciare, ma noi vogliamo segnalarvi alcuni appuntamenti.

A Bronte la sagra del pistacchio dop (dal 23 settembre al 2 ottobre) e’ un’occasione per promuovere “l’oro verde” dell’Etna e i suoi derivati dolci e salati (paste, creme, torte, gelati, ma anche arancini e sughi).

Motta Camastra si trasforma nella patria della noce (il 30 settembre e poi 1,2,8,9 ottobre), la gustosa “ghianda di Giove” che fin dalle più lontane antichità ha svelato all’uomo i suoi numerosi benefici, sia nella prevenzione di malattie cardiache e vascolari che nella cura di alcune patologie grazie alle sue proprietà depurative e antisettiche, e nella cosmetica trova numerosi impieghi per la cura della bellezza.

A Militello in Val di Catania c’è la sagra del ficodindia (7,8,9 – 14,15,16 ottobre), con i produttori che offrono il frutto che tanto incuriosisce i turisti insieme alla mostarda calda servita nelle caratteristiche formelle di terracotta, su uno sfondo di sfilate di carretti siciliani.

Leonforte promuove la pesca “nel sacchetto”(1,2 ottobre), una dolce e aromatica varietà tardiva di pesca a polpa gialla, che viene prodotta con una laboriosa pratica di insacchettamento del singolo frutto per evitare l’intervento con anti parassitari.

A Floresta si magnifica il suino nero (9 ottobre), con degustazioni di salsicce, costolette, porchette e maccheroni al sugo di carne. Ma i profumi dei Nebrodi spaziano dal pane caldo condito con olio, ai funghi porcini, fino a comprendere il pecorino e le provole.

Zafferana organizza l’Ottobrata (tutte le domeniche di ottobre), una mostra-mercato dei prodotti tipici dell’Etna (mele, vino, olio, uva, miele, castagne e tanti dolci come le zeppole di riso al miele, le cascatelle di ricotta, gli “sciatori” al cioccolato, l “foglie da te”, le paste di mandorla).

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