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di Maria Torrisi

Saranno tre giorni di buon cibo e buon vino “made in Italy”, quelli organizzati alle Ciminiere di Catania dal 26 al 28 novembre, ma anche tre giorni di spettacolo visto che, a presentare il ricco programma di eventi, show cooking e tutti gli ospiti che si susseguiranno, sarà il popolare attore e chef Andy Luotto, che con Renzo Arbore negli anni Ottanta era uno dei personaggi chiave della trasmissione cult “Quelli della notte”.
In linea con la cifra gioiosa che Alessandra Ambra, general manager di “Expo Food & Wine”, ha voluto dare alla manifestazione giunta quest’anno alla terza edizione, l’evento è stata presentato nella sala Harpago del Gatto Blu del cabarettista Gino Astorina.
“Il cibo è un magnifico strumento di promozione e condivisione – ha sottolineato Astorina – ma soprattutto è un importante ambasciatore di messaggi”. Uno di questi è la solidarietà per i paesi colpiti dal terremoto delle Marche: durante la manifestazione si raccoglieranno fondi per il progetto “I Love Norcia”, il marchio creato da un gruppo di cittadini e imprenditori locali con l’appoggio dell’intera comunità, che vuole continuare a vivere in questi luoghi unici al mondo.
Ma un altro importante messaggio lo lancerà, nei giorni della manifestazione, l’Unione Regionale Cuochi Siciliani che nella giornata conclusiva, lunedì 28, offrirà una carrellata di esibizioni con show cooking proposti da chef provenienti da ciascuna delle 9 province siciliane: ognuno di essi si impegnerà a scegliere, utilizzare e promuovere nei propri menù ricette originali fatte con i prodotti locali, per sostenere l’economia dell’Isola e tutelarne le peculiarità, incrementando il turismo eno-gastronomico e scongiurando il rischio dell’omologazione. “La cucina è arte e salute – spiega Domenico Privitera, presidente regionale dell’Unione regionale cuochi siciliani – ma è anche economia, identità e sviluppo locale. Per questo i cuochi siciliani stringeranno un patto di alleanza con il territorio, impegnandosi a sostenere i prodotti Dop, Doc, Igp e Igt siciliani: una sfida che unisce la categoria dei cuochi e la salda al territorio”.
“Assieme agli show cooking di grandi chef, come Alessandro Circiello e Federico Beretta, stella Michelin, Pietro Parisi e Seby Sorbello – ha sottolineato Alessandra Ambra – ci sarà Andy Luotto, un simpatico cuoco laureato in Comunicazione e Sociologia all’Università di Boston nel 1969, quando in Italia ancora non si sapeva neanche cosa fosse tale facoltà, che ha anticipato la moda degli chef in cucina”.
La manifestazione sarà anche l’occasione per conoscere questo poliedrico personaggio, che ha amato il cibo grazie al padre, un intellettuale che lavorava nel settore del cinema italiano e francese per i mercati anglofoni. Al suo seguito ha potuto cenare con personaggi del calibro di Fellini, Visconti, Damiani, Zeffirelli, Mastroianni, e ha scoperto il mondo dell’enogastronoma grazie al contatto con il personale di cucina, da cui ha carpito i segreti delle preparazioni e soprattutto la gioia della condivisione. Luotto è diventato cuoco nel 1981, diplomandosi all’Istituto Alberghiero di Castellana Grotte, e oggi anche nel suo nuovo ristorante di Roma protagonista è la cucina stagionale, mediterranea e del recupero, in cui la verdura è presente ma, in un momento in cui il vegano fa moda, non tralascia le proteine del carne e del pesce.
Curiosità ed eccellenze, dunque, che gli organizzatori sono certi faranno crescere i numeri rispetto alla scorsa edizione: centoventi aziende e diciassettemila visite.
Tra gli scopi della manifestazione c’è infatti il desiderio di favorire scambi e incontri tra produttori e buyer nazionali e internazionali per offrire una concreta opportunità commerciale e un’occasione per stringere rapporti e creare contatti e sinergie anche per il futuro.
“Nella nostra terra – ha concluso Alessandra Ambra – ci sono realtà che hanno prodotti ottimi ma spesso poco conosciuti, che hanno bisogno di una vetrina internazionale per promuovere sé e il proprio lavoro. E a questo risultato vuole mirare la manifestazione”.
Ed è questo stesso l’obiettivo che persegue l’Unione regionale cuochi siciliani che si assume l’incarico di trasformare gli chef siciliani in veri ambasciatori del gusto e del benessere, attraverso la cura e la diffusione della cultura gastronomica locale, quella che ricerca le innovazioni ma che non abbandona le tradizioni territoriali, partendo dalla scelta attenta dei prodotti e delle materie prime, che devono essere sempre di eccellenza e certificate.

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